
Uno sguardo sulla diversità culturale nelle cure domiciliari – un arricchimento e un’opportunità per ampliare le proprie conoscenze
Il Servizio di Cure a Domicilio di Lugano opera in un territorio sempre più caratterizzato dalla diversità linguistica e culturale; infatti, negli ultimi anni i flussi migratori sono aumentati generando nuovi bisogni. Sia in ambito delle cure come in quello professionale, l’eterogeneità ha assunto una grande valenza; oggi sono molti anche gli operatori di origine straniera. Essere consapevoli della diversità culturale aiuta a superare gli stereotipi e i pregiudizi che possono influenzare negativamente l’assistenza e la relazione di cura, così come la collaborazione con colleghi di origini diverse.
Questo scenario richiede conoscenza di usi e costumi, rispetto e grande attenzione nella relazione con persone che presentano tradizioni diverse, credenze, valori, rappresentazioni e bisogni specifici. L’obiettivo da raggiungere è quello di fornire cure personalizzate e adeguate al loro contesto culturale. Le differenti visioni della vita, della famiglia e del ruolo dell’assistenza impattano con forza sulla presa in carico assistenziale; ogni cultura adotta pratiche e credenze proprie legate alla salute, alla malattia e al processo di guarigione. Riconoscere e rispettare queste differenze è estremamente utile per creare un ambiente di cura collaborativo e accogliente.
La comunicazione efficace comprende l’identificazione delle barriere linguistiche e comunicative, per proporre delle strategie mirate e finalizzate alla comprensione delle informazioni e delle esigenze dell’utente interessato; è essenziale coinvolgere mediatori culturali che facilitino lo scambio e la comprensione tra operatore e assistito.
Affrontare le sfide legate alla diversità culturale richiede sensibilizzazione, informazione e formazione degli operatori. Per affrontare tali necessità, il servizio ha adottato misure e modalità di supporto quali: individuazione dei collaboratori poliglotti, offerta regolare di aggiornamento e formazione interculturale per gli operatori, adozione di materiali informativi accessibili. Fondamentale è anche la collaborazione con realtà associative-aggregative attive sul territorio. Integrare la dimensione culturale nella presa in carico permette di offrire un’assistenza più vicina ai bisogni reali delle persone e di costruire relazioni di fiducia durature.